Cara Associazione ti scrivo…

//Cara Associazione ti scrivo…

Questo mese dedichiamo uno spazio ad una lettera che ci è stata inviata da un papà, a seguito del recente intervento cardiochirurgico a cui è stato sottoposto il proprio figlio.

Lo ringraziamo molto per aver saputo mettere su carta emozioni che spesso rimangono impresse solo dentro di noi perché non facili da esprimere e, per chi ci ascolta, da comprendere.

Il senso di gratitudine che traspare dal testo riesce a dare nuova forza ed entusiasmo ai professionisti che incontriamo nei reparti. La complessità del loro mestiere nasce dalla convivenza della parte professionale fatta di conoscenza  e somministrazione di cure con quella umana che permette loro di  saper stabilire un contatto empatico trasmettendo, con sensibilità, conforto ai piccoli pazienti e alle loro famiglie

 

Egregi Signori,
 
Volevo brevemente ringraziarVi tutti quanti per la Vostra professionalità, gentilezza ed umanità che ci avete dimostrato in occasione dell’intervento cardio-chirurgico eseguito su mio figlio Maximilian.  
Acconsentire ad operare un bambino (soprattutto se si tratta del figlio proprio) non è facile e per uno che non è del settore fa davvero tanta impressione sentire spiegazioni sul quanto dovevate fare sul cuoricino del nostro figlio … circuito esterno cuore-polmoni, fermare il cuore, farlo ripartire … per Voi dottori sarà una quotidianità, e Vi ringrazio di aver studiato tanto e di essere in grado di fare queste operazioni. 
Oltre a questo, voglio dire che l’approccio di tutto lo staff è stato davvero meraviglioso. Soprattutto prima dell’intervento quando con mia moglie eravamo davvero giù questo significava tanto per noi. E per nostro Maximilian che è rimasto molto bene impressionato dal “dottore con gli occhiali” (Prof. Vladimiro Vida con una voce davvero gentile ed un sorriso che irradia la fiducia e ti fa capire che tutto non può che andare bene).  
Per me e mia moglie, probabilmente il momento più difficile è stato quando abbiamo lasciato il nostro Maximilian al dottore anestesista. E’ arrivato con l’infermiera e la sua voce ed il modo di fare con il bambino erano davvero … non so come esprimerlo … penso che quel signore non può fare altro lavoro, in quanto ha assolutamente tranquillizzato il bambino ma soprattutto noi genitori, evitandoci di scoppiare in lacrime lasciando nostro figlio. Non mi dimenticherò mai la sua voce rassicurante ed il suo fare gentile, direi angelico. E siccome sono una frana a ricordare i nomi non posso che dire GRAZIE anche a questo dottore ed alla sua infermiera. 
Potete immaginare il nostro sollievo, quando Prof. Giovanni Stellin è uscito dalla sala per dirci che tutto è andato bene. Vedendolo per prima volta, son dovuto davvero trattenermi nell’abbracciarlo, ma ho potuto rifarmi con Prof. Vida dove non mi sono trattenuto più, l’emozione era davvero tanta e l’abbraccio era quello che in quel momento mi ha aiutato ad esprimere la mia gratitudine. 
E cosa dire di Pediatria 3? Quante infermiere indaffarate, ma comunque disponibili, ma di più … disponibili con il sorriso. Volontari, segretarie,  scuola d’infanzia, possibilità per la mamma di rimanere durante la notte con il bambino … GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE! 
Mi dispiace di non essere in grado di scrivere nomi di tutti, anche dei giovani dottori, mi figlio si ricorda di dottoressa Giorgia, un ringraziamento va davvero a tutti.
 
Grazie a tutti Voi che fate il lavoro più bello ma anche più duro al mondo. GRAZIE DI CUORE.
 
Papà e la mamma di Maximilian
Vladimir Laskovski

2019-06-28T14:15:05+00:00